Taggato: vibo valentia

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Blitz contro la ‘ndrangheta: 41 arresti nel mondo

Mantenendo stretti rapporti con la malavita calabrese, avevano costituito e ramificato nuove organizzazioni nel Nord Italia e in varie parti del mondo.  Riportando l\’articolo sulla maxioperazione, vogliamo ricordare che alcuni membri delle famiglie coinvolte, ...

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Intervista di Michele Garrì

Direttore di \”Terra Nostra\” – Vibo Valentia, 17 gen. – Il comune di Soneria Mannelli, in occasione del bicentenario, lunedì prossimo alle ore 17, conferirà un attestato di benemerenza a Pino Masciari, nella sua...

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Cosa succede in Italia

Mentre nel Vibonese si susseguono agguati e omicidi e a Roma viene arrestato un pericoloso latitante \’ndranghetista, in Campania è ancora la camorra a colpire i testimoni di giustizia. Un atto intimidatorio nei confronti...

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‘NDRANGHETA: MASCIARI, STATO MANDA AL MACELLO CHI LA COMBATTE (AGI)

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\’NDRANGHETA: MASCIARI, STATO MANDA AL MACELLO CHI LA COMBATTE
 

(AGI) – Vibo Valentia, 26 giu. – "Il taglio della scorta al magistrato della Dda Marisa Manzini e ad altri che al pari di lei sono quotidianamente impegnati nella lotta alla criminalita\’ organizzata e\’ la riprova che lo Stato, oltre a non voler combattere questo terribile fenomeno, vuole mandare al macello tutti coloro che quotidianamente lo combattono con i fatti". Ad affermarlo e\’ Pino Masciari, uno tra i piu\’ importanti testimoni di giustizia, dalla localita\’ segreta dove si trova con la sua famiglia da oltre 10 anni in continuo pericolo di vita per aver denunciato le cosche piu\’ pericolose della Calabria. "Il 19 gennaio del 2005 – denuncia l\’ex imprenditore vibonese – ho presentato ricorso contro la revoca del programma di protezione al Tar del Lazio ed ancora non c\’e\’ stata una sentenza. Come se non bastasse, adesso a subire sono anche magistrati come la Manzini che stanno lavorando giorno e notte per liberare la Calabria dalle numerose cosche che non la fanno crescere. A questo punto non ci resta altro che andare tutti a Roma, dinnanzi al palazzo del Governo per protestare con tutti i mezzi, compreso lo sciopero della fame, l\’unica arma che ci resta. E a tale proposito – aggiunge Masciari – che sta ricevendo attestati di solidarieta\’ da tutto il Paese, c\’e\’ gia\’ l\’adesione non solo dei testimoni di giustizia, ma anche quella dei collaboratori e di numerose personalita\’ della cultura e dello spettacolo". (AGI) Red

 

Gli articoli della Stampa:

Nessuno Tocchi Marisa

Manzini via dalla Calabria

Lo Stato invitato a ripensarci

Dura reazione scorta tolta a PM Manzini

 

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CAMORRA: TESTIMONE PINO MASCIARI. E’ MATTANZA. INTERVENGA MARONI

\"\"(AGI) – Vibo Valentia,  2 giu. –  “L’eliminazione del pentito Michele Orsi, avvenuta ieri a Casal di Principe per mano della Camorra, qualora ve ne fosse stato bisogno, sta dimostrando davvero,    che siamo all’inizio di una vera e propria mattanza, una offensiva della criminalità organizzata contro chiunque osa denunciare, ribellarsi, siano essi pentiti, collaboratori di giustizia, testimoni di giustizia, sotto gli occhi assenti dello  Stato che  non reagisce, non provvede alla protezione.  A questo punto penso  che è arrivata l’ora che il Ministro dell’Interno Maroni a cui chiederò di essere ricevuto, si faccia carico di questo gravissimo problema ed intervenga con decisione  prima che sia troppo tardi,  se davvero si ha a cuore,  come da anni  si va sostenendo,  la sconfitta della criminalità”. Ad affermarlo l’ex imprenditore calabrese Pino Masciari, uno tra i più importanti testimoni di giustizia che con le sue denunce ha spedito in galera numerosi esponenti della “ndrangheta,  di ritorno da Casal di Principe dove si è recato con una delegazione di suoi sostenitori per deporre un fiore sulla tomba di Domenico Noviello, anch’egli  assassinato dalla Camorra  e stringere la mano alla  moglie e ai figli e che ha detto di temere per la sua vita.

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“TEMO DI FARE LA FINE DI NOVIELLO”

TESTIMONI GIUSTIZIA. PINO MASCIARI. “TEMO DI FARE LA  FINE DI NOVIELLO”

 – Vibo Valentia,  17 mag. – “Temo di fare anch’io la stessa fine che ha fatto Domenico Noviello, l’imprenditore di Castel Volturno, ucciso dalla camorra per essersi ribellato al pagamento del pizzo e con le sue denunce ha mandato in galera i suoi estorsori” Ad affermarlo Pino Masciari, l’ex imprenditore calabrese, uno dei più importanti testimoni di giustizia, al pari di Novello lasciato senza programma di protezione dopo aver servito la giustizia e lo Stato. “Dicono sempre la stessa cosa, quando per qualcuno di noi arriva la camorra o la “ndrangheta a punirti. Dicono che si era fuori dal programma di protezione. Ma perché, mi chiedo,  ci deve mandare al macello quando si sa che sia la “ndrangheta sia la camorra non scherzano. “Ho chiesto scorta e tutela, ma come risposta mi hanno tolto il programma di protezione – ha aggiunto Pino Masciari – costringendomi a ricorrere al Tar, ma ohimè! Nemmeno il tribunale amministrativo si decide a dare una risposta. E poi Gerardo Dominianni, il magistrato che proprio ieri in un comune del vibonese, ha disposto il fermo di sei presunti estorsori, dichiara che tutti gli imprenditori pagano il pizzo. La risposta è semplice – continua Masciari – E’ perché sembra che sia proprio lo Stato a volerle così, altrimenti si dovrebbe comportare meglio verso coloro che si ribellano. Non è giusto, non è umano che ciò avvenga”. Pino Masciari, l’imprenditore vibonese di 49 anni, che 11 anni fa denunciò e mandò in galera, costituendosi anche parte civile, gli esponenti delle più pericolose cosche calabresi, da allora è stato inviato unitamente alla moglie e i due figli piccoli  in una località protetta, si  fa per dire, come lui ama dire ironizzando. “In effetti si è trattato – aggiunge amaramente di un vero e proprio esilio, una deportazione, mentre io ho chiesto sempre di essere reinserito nel lavoro, come unica ed efficace risposta dello Stato contro la “ndrangheta”. Un mese fa Pino Masciari, come segno di protesta, senza scorta è ritornato in Calabria dove ha tenuto una serie di conferenze sulla legalità. Adesso è in giro per l’Italia accolto ovunque con tutto il rispetto che merita, la città di Torino, gli ha concesso la cittadinanza onoraria ed altre città stanno per farlo. Si stanno organizzando ovunque dei gruppi e per i prossimi giorni ha annunciato azioni di protesta eclatanti. Intervista a Michele Garrì