\’\’Le considerazioni del procuratore Laudati meritano un consenso non soltanto verbale, ma nei fatti e sostanziale\’\’. Lo afferma il sottosegretario all\’Interno Alfredo Mantovano, a proposito di quanto affermato ieri dal capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, Antonio Laudati, che aveva auspicato una antimafia sociale accanto a quella investigativa e una legalita\’ organizzata da contrapporre alla criminalita\’ organizzata.
\’\’L\’esperienza di altri territori a forte penetrazione criminale – aggiunge Mantovano – conferma quanto sia importante che il \’consenso sociale\’ che in alcune zone hanno le organizzazioni criminali, fatto di omerta\’, di assuefazione alla illegalita\’, di allarmanti contiguita\’, si affievolisca sempre di piu\’, sostituito da un consenso diffuso per il lavoro di bonifica dello Stato e delle istituzioni. A Palermo, per esempio, le forze di polizia e la magistratura lavorano da decenni contro Cosa nostra, ma il cambiamento del clima si e\’ avvertito quando sono partite le iniziative dei giovani e degli operatori economici, come \’Addio pizzo\’ e \’Pizzo free\’\”.
\”Nei quartieri piu\’ interessati dalla camorra, a Napoli, gli estorsori hanno smesso di passare da alcune strade e di entrare in alcuni negozi, quando – prosegue Mantovano – insieme con tante manifestazioni pubbliche, i commercianti hanno affisso l\’adesivo \’io non pago il pizzo\’ e hanno denunciato chi lo pretendeva. Lo stesso discorso vale, finalmente, per alcuni centri della Calabria, Lamezia Terme in testa\”.
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