Un bell\’articolo su Pino tratto da www.ilvaglio.it descrive l\’incontro svoltosi da poco a Benevento.
Lo pubblichiamo integralmente, orgogliosi del fatto che ovunque vada Pino Masciari desta emozione ed entusiasmo.
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Esule in patria per aver denunciato la ‘ndrangheta.
Masciari parla di legalità
Agli alunni ha raccontato la sua esistenza e quella della moglie e dei figli complicatasi dopo aver denunciato la ‘ndrangheta che voleva taglieggiarlo su un appalto. Offerta docenza onoraria
Si è svolto questa mattina nella Sala Convegni dell’Istituto Tecnico Industriale “Bosco Lucarelli”
l’incontro Legalità in Movimento – Pino Masciari si racconta. Alla presenza delle classi IV e V dell’Istituto, e di alcune del Liceo Artistico Statale, l’imprenditore che ha detto no alla mafia ha raccontato la sua esperienza.
Hanno partecipato all’evento la dirigente dell’Istituto, Marisa Capobianco, l’assessore provinciale alle Politiche sociali, Annachiara Palmieri, la responsabile del sindacato Sialp Mezzogiorno, Rosaria Pisaniello, il sostituto procuratore della Repubblica di Benevento Antonio Clemente, il tenente colonnello Sigismondo Fragassi del Comando provinciale dei Carabinieri ed Emilia Tartaglia Polcini referente della Consulta Studenti dell’Ufficio Scolastico Provinciale. Ha moderato l’incontro, Alberto Custodero giornalista di “Repubblica”.
L’iniziativa, promossa dalla Provincia di Benevento in collaborazione col Sialp, ha visto protagonista l’ ex imprenditore calabrese che ha raccontato la propria vita tormentata dalla ‘ndrangheta.
Il convegno s’è aperto con la proiezione di un video girato dal gruppo “Gli amici di Pino Masciari”, organizzazione di giovani che da tutta Italia gli dà sostegno. Ha fatto gli onori di casa
la preside Capobianco, mentre il tema della legalità è stato introdotto da Custodero, che ha anche spiegato ai ragazzi presenti in cosa consiste quello che viene comunemente chiamato “racket”.
E’ arrivato, quindi, il turno di Masciari. L’ex imprenditore si è raccontato fin dalle origini, forte di quel marcato accento calabrese non scalfito dai tanti anni lontano da casa. E il racconto della sua vita è scorso per più di un’ora.
Imprenditore edile, primo di nove figli, ha denunciato il clan che gli aveva chiesto una percentuale
sui guadagni dell’appalto. Da quel momento, la vita di Masciari è cambiata radicalmente. L’imprenditore e la moglie, genitori di due bambini piccoli, si sono ritrovati a scappare di notte dal proprio paese e a girare per l’Italia sotto protezione. E proprio ai suoi figli, e alla madre che per più di dieci anni non ha potuto vedere, né sentire è andato il pensiero di Masciari.
Con foga e rabbia ha raccontato di come i propri figli non abbiano potuto vedere la nonna, se non in punto di morte, di come non abbiano mai avuto regali di Natale, potuto fare passeggiate in bicicletta, tutto quello che due bambini avrebbero meritato.
A fine conferenza gli abbiamo chiesto come mai avesse deciso ugualmente di sposarsi e mettere al mondo due figli in una situazione come la sua. Ci ha risposto che ai tempi della denuncia non immaginava assolutamente che ne sarebbe conseguita una vita simile.
Con grande orgoglio l’ex imprenditore ha raccontato poi del “Pino Masciari Day”, organizzato in suo onore a Catanzaro nel 2007; occasione nella quale l’uomo ha finalmente potuto sedere a tavola con la madre e i fratelli. Masciari ha rievocato anche un’incursione notturna di avvertimento in casa sua, e di una bomba posta sul davanzale del proprio ufficio.
Dopo un lungo applauso, uno dei ragazzi dell’Itis, commosso, ha confermato, a nome di tutta la scuola, l’appoggio dei giovani a Masciari, e la profonda stima che nutrono verso di lui.
E’ dunque, intervenuta a raccontare la propria esperienza Rosaria Pisaniello, imprenditrice campana vittima della Camorra che con coraggio ha denunciato un funzionario corrotto dell’amministrazione pubblica. La Pisaniello ha chiuso il suo intervento con una toccante lettera di elogio e ringraziamento a Masciari.
La Palmieri, dal suo canto, ha evidenziato come ognuno di noi possa fare la propria parte maturando una coscienza alla legalità; solo così si potrà sperare in un mondo migliore. Reduce da undici giornate dedicate alla legalità nelle scuole, si è detta molto felice dell’incontro di oggi.
Il magistrato Antonio Clemente ha quindi sostenuto che le persone come Pino Masciari incarnano la nuova resistenza, e consentono a tutti noi di poter parlare di legalità a testa alta. Ha anche messo in guardia i ragazzi dal credere che le organizzazioni criminali siano solo qualcosa di lontano e poco tangibile.
Un po’ di imbarazzo, al termine dell’intervento del sostituto procuratore, c’è stato quando il moderatore Custodero ha chiesto agli alunni del ‘Bosco Lucarelli’ se sapessero cosa fosse stata la Resistenza. Sentendosi rispondere come non ne avessero idea, Custodero ha rapidamente spiegato la storia dei partigiani, supportato dalla preside Capobianco che ha promesso un’intensificazione dello studio della storia.
È stata poi la volta del tenente colonnello Fragassi, parte attiva dell’antimafia nella lotta alla droga.
Significativo il suo messaggio: la scuola è una fucina dove i giovani vengono formati. È necessario quindi che sin dalle Elementari si venga educati alla legalità.
La Tartaglia Polcini, ha posto l’accento sulla necessità di una partecipazione attiva alla legalità da parte dei giovani, ricordando che proprio loro hanno uno strumento di rappresentanza nella Consulta Provinciale degli Studenti. Con essa possono far sentire la propria voce.
A fine incontro la Capobianco ha chiesto a Masciari di accettare l’incarico di “docente onorario di legalità” all’Industriale. Masciari, infine, ha chiuso leggendo due delle tante lettere che quotidianamente riceve da giovani di tutta Italia, cariche di speranze per il futuro.
Dopo l’appuntamento nel pomeriggio con gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Enrico Medi”
di San Bartolomeo in Galdo, l’ex imprenditore porterà la sua testimonianza domani 6 dicembre alle ore 10.30 agli studenti dell’Università del Sannio nella Sala Ciardiello in Via delle Puglie.
Seguo con vivo interesse le vicissitudini di Pino Masciari attraverso i suoi “Racconti” pedagogici,di grande “Utilità sociale” per le giovani generazioni, affinchè abbiano contezza del fenomeno della Mafia, che non è affatto “storia” ma una TRISTE REALTA’, non solo in Calabria.
Sarebbe solo il caso di far emergere “l’esercito degli ESULI” che non potendo stare IN PATRIA,fanno i GIROVAGHI,in EUROPA e forse anche fuori, come EMIGRANTI MODERNI, NON PER SCELTA MA PER NECESSITA’, legate agli stessi motivi di fondo che hanno determinato le vicissitudini ormai oggetto di STUDI dell’imprenditore Calabrese.