\”Mi auguro che gli scenari prospettati non si avverino, perchè credo che sarebbe una vera catastrofe: si verrebbe a creare un effetto domino che devasterebbe tutto.
Prima la Grecia e poi tutta l\’area Euro.
Non capisco il cinismo dei cosiddetti euroscettici,e di tutti coloro che plaudono al \’tanto peggio tanto meglio\’; da questa situazione usciremo tutti con le ossa rotte, e politicamente si aprirà la strada per neo nazionalismi che dimostreranno ancora una volta che la storia non ci ha insegnato nulla. Uniti ce la faremo, divisi ci chiuderemo all\’interno delle nostre mura in attesa degli eventi\”.
_________________________________
Fonte: Rainews24 – Sale il timore per un\’uscita della Grecia dall\’euro e i governi dell\’Unione Europea mettono a punto il \’piano B\’, che finora avevano sempre negato di prendere in considerazione: secondo quanto rivela il tedesco Sueddeutsche Zeitung, confermando quanto già la Finlandia aveva ammesso ieri, \”L\’Ue si arma contro il crash dell\’euro\”, lavorando ad una strategia che le eviti di finire travolta dal ritorno di Atene alla dracma.
Secondo le informazioni raccolte dal giornale, se la Troika formata da Bce, Commissione europea e Fmi raccomandasse a settembre di non versare aiuti ulteriori alla Grecia, ad Atene non rimarrebbe altro che il ritorno alla dracma.
Per evitare che si arrivi a tanto, la SZ scrive che \”eventualmente la pubblicazione del rapporto della Troika potrebbe slittare ad ottobre\”. Nel caso in cui Atene fosse comunque costretta ad uscire dall\’euro, i governi starebbero esaminando la presentazione di un pacchetto di misure per rafforzare ciò che rimane dell\’unione monetaria.
Tra le ipotesi in discussione figurerebbe un aumento del programma di aiuti a Irlanda e Portogallo, in modo da assorbire l\’onda d\’urto sui mercati finanziari. \”Al contempo Spagna e Italia potrebbero chiedere come misura preventiva crediti dal fondo salva-stati Esm\”, scrive la SZ, \”ciò che costituirebbe la premessa affinchè la Bce aiuti entrambi i Paesi con massicci acquisti di titoli di Stato\”.
Fonti che stanno esaminando questi provvedimenti hanno dichiarato al giornale che \”tutte queste questioni si porranno in autunno e ad esse dovremo dare una risposta nel loro contesto\”.
La Sueddeutsche Zeitung sottolinea che \”d\’altra parte anche Angela Merkel ha dovuto prendere atto che non si è riusciti a superare i dubbi di fondo dei mercati finanziari sul mantenimento dell\’unione monetaria\”.
Fonti del governo tedesco hanno dichiarato al giornale che, anche adottando il migliore dei pacchetti di riforme possibili, i problemi non sono risolubili di punto in bianco. \”Non esiste una ricetta magica che metta fine alla crisi in settembre\”, è stato l\’ulteriore commento.
La posizione della Finlandia
La rivelazione del quotidiano tedesco conferma quanto già il ministro finlandese degli Esteri Erkki Tuomioja, fortemente criticato dal suo stesso governo, aveva detto ieri: \”Dobbiamo prepararci alla possibilità di una rottura della zona euro\”, e \”i leader finlandesi hanno pronto un piano operativo\”.
L\’uscita non era piaciuta ad Helsinki, dove il ministro degli affari europei Alexander Stubb si era affrettato a smentirlo: \”l\’ipotesi\” di Tuomioja \”non riflette la posizione del governo\” che \”è impegnato al 100%\” a sostegno dell\’euro. E cosi\’ il capo della diplomazia finnica, un socialdemocratico, era finito nella lista dei \’falchi\’ anti-euro, che si fa sempre più lunga.
Gli euroscettici tedeschi
Appena l\’altro ieri gli attacchi a Draghi degli euroscettici tedeschi Willsch (Cdu) e Schaeffler (Fdp), la richiesta del ministro degli esteri austriaco Spindelberger di \”un meccanismo che consenta di espellere qualcuno\” dall\’euro e la minaccia dei socialisti olandesi di sottoporre a referendum la ratifica del fiscal compact che impone l\’austerity.
Bruxelles: l\’euro è irreversibile
Anche la reazione di Bruxelles non si è fatta attendere. Il portavoce di Barroso, Olivier Bailly, ha rotto la consuetudine di non commentare le uscite dei politici per ribadire che per la Commissione europea \”l\’euro è irreversibile\”, che \”tutti i leader dell\’eurozona, incluso il governo finlandese, all\’ultimo consiglio europeo hanno preso il forte impegno a preservare l\’integrità dell\’euro\”, che Bruxelles non ha alcun piano per \”la divisione dell\’eurozona o per l\’uscita della Grecia\”, nè si prepara a farlo perchè è suo \”dovere\” lavorare a favore dell\’euro e non contro.
Dopo la pausa di metà agosto la politica europea tornerà ad affrontare gli scenari peggiori. All\’inizio della prossima settimana potrebbe già arrivare la richiesta spagnola di anticipare la prima tranche da 30 miliardi di aiuti per il salvataggio delle banche.