Stamattina, su mandato della DDA di Torino, ha avuto luogo un importante blitz che ha portato all’arresto di Francesco D’Onofrio, originario di Mileto (VV), il boss del Piemonte, così come definito da alcune testate giornalistiche. Quest’ennesima operazione mette in luce ancora una volta il forte livello di penetrazione della ‘ndrangheta nel tessuto sociale, economico e istituzionale piemontese. Fra gli indagati ci sarebbe qualcuno che ha anche favorito e agevolato la latitanza di Pasquale Bonavota, arrestato a Genova nell’aprile del 2023, boss dell’omonima cosca vibonese. Del resto il radicamento dei Bonavota in Piemonte è acclarato: Carmagnola da tempo è stata definita la Sant’Onofrio piemontese, uno dei luoghi dove il clan ha esportato anche il rito dell’”Affruntata”.
La tipologia dei reati contestati e le persone coinvolte confermano l’attualità delle mie denunce e del pericolo al quale sono ancora esposto. È di pubblico dominio, è sotto gli occhi di tutti: delle forze dell’ordine, della magistratura, del Ministero dell’Interno, della Prefettura… basterebbe solo ricordarsene.