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\”Desidero esprimere la mia solidarietà a tutti i lavoratori che stanno protestando in Sardegna; la loro dura battaglia per conservare il posto di lavoro è la battaglia di tutti coloro che stanno perdendo, giorno dopo giorno, i propri diritti di lavoratori.

I minatori del Sulcis, così come tutti gli operai d\’Italia (e non solo d\’Italia), sono le vittime predestinate di un liberismo scatenato e assoluto, che macina tutto e tutti nel nome del profitto puro.

Al di là del profitto però ci sono donne e uomini, famiglie, bambini.

E a chi dice che il carbone in Cina costa meno, e che il Sulcis è fuori mercato e quindi deve chiudere, in osservanza alle leggi di mercato, io chiederei di farsi una settimana di turni a centinaia di metri sotto la terra sarda, in modo da comprendere cosa sinifica realmente la parola \’sacrificio\’ \”

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