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Diecimila pagine in sei faldoni: sono gli allegati all’ordinanza di custodia cautelare dell’operazione Maglio 3 condotta dai carabinieri del Ros di Genova, depositati alla cancelleria del tribunale del Riesame di Genova.

Negli atti ci sono le fotografie che ritraggono il consigliere regionale Pdl Alessio Saso e il consigliere comunale Aldo Praticò in compagnia di Domenico Gangemi, considerato il capo della “locale” di `ndrangheta calabrese a Genova, le intercettazioni ambientali e telefoniche utilizzate per incastrare i componenti della locale di Genova, Ventimiglia, Lavagna e Sarzana oltre a quella del Basso Piemonte.

Oltre ai rapporti dell’operazione Maglio 3, i faldoni contengono atti effettuati dalla distrettuale antimafia di Reggio Calabria in merito ad alcuni dei protagonisti dell’operazione Maglio 3. Il primo faldone contiene gli atti relativi al rapporto tra i due consiglieri liguri e la Locale calabrese soprattutto durante la campagna elettorale.

In particolar modo i Ros scrivono che «è dimostrata l’esistenza di un “patto elettorale” consistente nella promessa di danaro, di finanziamenti e di lavori fatta da Saso a Gangemi e La Rosa in cambio della promessa di voti fatta da parte di questi ultimi due (“mille voti garantiti al limone”), quali rappresentanti dell’associazione criminosa e nella promessa di favori fatta da Praticò a Gangemi.

Risulta – scrivono i carabinieri – in particolare accertato l’impegno assunto dal Praticò di trovare un posto di lavoro a Giovanni Battista Condidoro (nipote di Gangemi), nonchè l’impegno a «muoversi in qualche modo» per cercare di evitare l’eventuale redazione di un verbale di violazione amministrativa in conseguenza del controllo fatto dai carabinieri.

tratto da Il Secolo XIX

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