Pino Masciari ha trascorso gli ultimi tre giorni a Napoli.
Lunedi 19 maggio 2008 ha partecipato insieme ad altri Testimoni di Giustizia alla seduta del Consiglio Comunale di Castel Volturno, aperto alla cittadinanza con all’ordine del giorno “Situazione dell’Ordine Pubblico in Castel Volturno” in seguito all’omicidio di Domenico Noviello.
Ricordiamo che Noviello è stato nel programma di protezione per i Testimoni di Giustizia per aver fatto arrestare i suoi estorsori, ma una volta terminato il programma è stato lasciato senza protezione e sicurezza da parte delle isitiuzioni, consentendo alla Camorra di compiere la sua vendetta.
Nello stesso stabile si teneva il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Era presente Alfredo Mantovano, sottosegretario agli Interni che probabilmente tornerà ad occuparsi dei Testimoni di Giustizia.
L’impressione è sempre che certe riunioni andrebbero fatte prima che ci scappi il morto e non dopo…
Tano Grasso ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera pubblicata il 21 Maggio a pagina 21:
“Chi ha ucciso Noviello sta pagando un prezzo bassissimo in termini di clamore e di scandalo nell’opinione pubblica e la mancata reazione si si tramuta in un implicito via libera a compiere altri atti intimidatori, a continuare a colpire gli imprenditori e i rappresentanti dell’antiraket. Questo delitto è stato trattato dai mass-maedia alla stregua di un regolamento di conti interno alla Camorra come se un boss fosse stato ucciso da altri boss, il che è offensivo per la vittima e pericoloso per un Paese che rischia di specchiarsi solo nel compiacimento verso Gomorra”
Prosegue….
“C’è una contraddizione stridente, intollerabile, tra la passarella di Cannes dove si mostrava il film (Gomorra) al mondo intero e il deserto sulla piazza di Castel Volturno, davanti alla chiesa dove si celebravano i funerali di Noviello. Lì c’erano solo le autorità locali, e neanche tutte, non ho visto neppure le telecamere dei telegiornali regionali, eppure questo omicidio si può paragonare a quello mafioso di Libero Grassi a Palermo nel 1991″
Affermazioni del genere non fanno che rafforzare la nostra convinzione che sia necessario alzare la voce, far valere i diritti dei testimoni di giustizia e portare il tema all’attenzione dell’opinione pubbilca nazionale e se servirà anche internazionale.
Appare chiaro il tentativo di far credere all’opinione pubblica nazionaleche lo Stato tutela e si fa carico di chi denuncia. Nei fatti non è così, lo sanno bene quelli che sono vessati dalla criminalità e non denunciano, lo sanno bene i Testimoni di giustizia che hanno vissuto sulla loro pelle le colpevoli lacune del sistema di protezionee quando superano la paura e si espongono gridando la verità vengono delegittimati e sviliti come fossero pazzi, come se chiedessero solo soldi allo Stato.
Quando parliamo di lacune e mancanze da parte dello Stato lo facciamo anche sulla base della relazione della commissione parlamentare antimafia approvata il 20 febbraio 2008. di cui citiamo un passaggio a titolo di esempio:
Lo spaccato emerso appare evidenziare come i testimoni di giustizia siano i primi a sperimentare sulla loro pelle quelle gravi cadute di efficienza del sistema, dovute spesso a inettitudine, trascuratezza e irresponsabilità.
E l’inefficienza non riguarda casi isolati ma, sistematicamente, anche se con forme e modalità che variano da caso a caso, tutto il comparto, per cui, per far si che lo Stato recuperi il terreno perso nei confronti di chi ha mostrato di possedere uno spirito civico esemplare, occorrono un intervento normativo ed un approccio alla materia innovativi ed urgenti secondo le seguenti proposte, da distinguere tra quelle che possono essere assunte a legislazione invariata e quelle che richiedono appropriati interventi normativi.
Al centro delle nostra battaglia al fianco dei Testimoni resta la pretesa e il diritto di Sicurezza per chi denuncia, senza la quale un reinserimento sociale è impossibile e il risarcimento economico è inutile.
Martedi 20 Maggio
Pino ha partecipato all’incontro pubblico organizzato dagli Studenti Napoletani contro la Camorra.
erano presenti parecchi rappresentanti delle associazioni che si occupano di Antimafia Sociale. Il Preside della scuola ha lanciato la proposta di cominciare ad adottare i Cittadini onesti che hanno bisogno di essere tutelati, Andrea (presidente dell’associazione) ha segnalato la necessità di accompagnare questi cittadini nei processi, di non lasciarli soli. Siamo sicuri che con queste realtà riusciremo ad avviare ottime collaborazioni perchè ci troviamo in sintonia sui principi e sulle cose da fare.
Mercoledi 21 Maggio
Pino è stato all’università Federico II per il seminario dal titolo “Fare impresa tra diseconomie territoriali e criminalità organizzata”
Come sempre Pino è stato ascoltato con attenzione dagli studenti che sono rimasti colpiti dal venire a conoscienza di una realtà cosi sommersa come quella che vivono i I testimoni di Giustizia in questo ingrato Paese.