Era il 2 aprile del 2008, la tensione era altissima, il Presidio di Torino e delle altre città erano in fermentazione mentre Pino Masciari dalla Calabria lottava a denti stretti per i suoi diritti di cittadino Onesto, allo stremo delle forze lui e la sua Famiglia che non ne potevano più di una situazione portata all\’inverosimile!
Sono trascorsi 2 anni ma sembra ieri, tanto nel frattempo è stato fatto e tantissimo ancora bisogna fare. La lotta pacifica e civile non deve fermarsi e non dobbiamo abbassare la guardia perchè l\’errore più grande sarebbe proprio quello di credere di aver vinto; non sconfiggeremo mai le mafie se vinta una battaglia pensassimo di aver vinto la guerra, e questo ce lo ricordano le vittime illustri e quelle meno conosciute che ogni anno commemoriamo ma, ce lo ricordano soprattutto i vivi come Pino Masciari che nonostante tutto sono ancora in prima linea a lottare e rischiare la vita ogni giorno per un diritto inalienabile che dev\’essere di tutti, quel diritto che tutti vogliamo, una Società libera dalle mafie fatta di Giustizia e di Legalità…..quella vera!
Avremmo potuto scrivere molto di più su questi nostri ricordi ma preferiamo che siano coloro che personalmente hanno vissuto quei momenti o che dalle pagine del nostro blog erano allora come oggi, tesi ed impazienti di sentire le notizie che arrivavano dalla \”prima linea\”, a scrivere i propri pensieri e le proprie emozioni vissute.
Vi riportiamo i link di alcuni articoli che 2 anni fa\’ pubblicammo sul blog degli \”Amici di Pino Masciari\” per condividere insieme quei momenti:
Oggi un amico mi ha dato un pugno nello stomaco, niente paura, in senso positivo, parlo di un amico non a caso! Ho “sfogliato” a lungo questo post, ritrovandovi momenti vissuti in prima persona, amici lontani e vicinissimi, emozioni forti insomma… che mi combini? Lo sai che già alla terza riga non riuscivo più a leggere per l’aumento improvviso di umidità intorno agli occhi? Come puoi pretendere che una persona qualsiasi resti indifferente a tutto ciò? Alla storia di Pino e della sua famiglia, a quella di un gruppo di amici che si è stretto intorno a queste splendide persone, ha fatto rete e ha iniziato a camminare con loro, ogni giorno, cercando di esserci sempre, affrontando ogni momento come una grande famiglia, cercando ognuno di fare il possibile. Come si fa a non emozionarsi profondamente? Due anni ed ogni riga porta alla mente momenti così diversi fra loro, alcuni tesi, drammatici, altri gioiosi, amorevoli, indescrivibili per dirla schiettamente.
Fermarsi a guardare la strada percorsa, seppur per un solo attimo (dato che non ci possiamo certo permettere di abbassare l’attenzione proprio ora, anzi!), mi ha comunque scombussolata. Sento che avrei bisogno di rivedervi tutti, più spesso di quanto non accada, avrei bisogno di rincontrarvi ancora e ancora. Colpa vostra se non riesco a stare lontana da persone come sono quelli che mi piace immaginare come “i Masciari di tutta Italia e non”. Certo, perché mi piacerebbe conoscere ed abbracciare, uno per uno, i ragazzi di New York ad esempio. Rivedere tutti i visi puliti, coraggiosi e determinati incontrati o conosciuti, anche solo virtualmente, fin qui. Tutti amici, più o meno giovani (per non dire giovanissimi!), compagni di viaggio insostituibili, accomunati da valori autentici, persone che credono fermamente nella giustizia e nella legalità, nell’onestà, nella Costituzione, nelle Istituzioni e nella possibilità di sconfiggere le mafie. Ragazzi e ragazze consci, grazie anche all’esempio di Pino e della sua famiglia, di dover “essere il cambiamento che vogliono vedere nel mondo”.
Per questo mi sento in obbligo di dover ringraziare i Masciari, senza tante spiegazioni, loro sanno e noi pure. Ma una cosa non mi stancherò mai di ripetervi cari Pino, Marisa, Ottavia e Francesco, vi voglio bene, siete vicino al mio cuore ogni giorno, 365 giorni l’anno, non dubitatene mai. E così mi permetto di abbracciare voi e tutti gli altri amici in questo due aprile ricco di emozioni, mi concedo quest’attimo di commozione per poi ripartire! Mai abbassare la guardia.
Siamo consapevoli che molti vorrebbero vedere Pino morto. Sì sì, cari lor signori, lo sappiamo bene che non dimenticate voi, Mai! Spesso mi domando che cosa ci troviate di bello a vivere come fate voi, mi chiedo se almeno vi vergognate di tutto quello che causate. Insomma, chi cavolo vi credete di essere? Ogni giorno vi abbiamo dimostrato e continueremo a farlo, con ancor più forza e determinazione, insieme a quella parte sana dello Stato e sempre più numerosi, che la mafia fa schifo, che noi non indietreggiamo di un passo, che Pino e la sua famiglia sono le nostre non si toccano. E sì! E’una promessa.
con immenso affetto,
denise
carissimo Pino, come tantissimi tuoi amici, da quando sono venuto a conoscenza della tua storia non ho potuto fare a meno di sentirmi sempre vicino alla tua battaglia. Passano gli anni e tu non hai mai smesso un solo istante di essere un grande esempio per tutti noi, passando attraverso sconfitte dolorose ma anche vittorie dal gusto magnifico.
Grazie di tutte le energie positive che sai liberare in ognuno di noi,
ti voglio bene, e ne voglio a tutti i tuoi splendidi familiari.
Un grande abbraccio
Riccardo
Non ricordo tantissimo di quel 2 aprile. Avevo conosciuto Pino da poco ed ancora non sapevo quale fosse la sua reale situazione. Lottare per i propri diritti? cosa mai voleva dire… In fondo lui ha denunciato la mafia, è sotto protezione per il bene suo e della sua famiglia! Quali diritti vanta? Partecipai comunque al sit-in organizzato a Trento dai ragazzi, perché chiunque lotti per i propri diritti deve essere affiancato.
Poi cominciai ad interessarmi maggiormente alla storia di Pino. Cominciai a capire che.. era tutto vero! Pino non era sotto protezione, era stato nascosto, mimetizzato.
Noi viviamo fortemente influenzati dall’informazione manipolata e per questo facciamo fatica a ragionare, ci mancano i tasselli fondamentali. Non ci poniamo tante domande e non cerchiamo le risposte.
Perché privare della libertà il cittadino onesto e lasciare in libertà il disonesto? Quale controsenso è mai questo!?!
Cominciai ad acquistare consapevolezza, un pochino alla volta.
Nel post leggo di “guerra alle mafie”. Ma non è guerra “alle” mafie, è guerra “dalle” mafie. Sono loro che attaccano, sono loro le abusive. E non dimentichiamocene.
dolori, gioie e riflessioni custodiscono semi e germogli di vita vera..quella che tutti noi insieme vogliamo e conquistiamo lottando tenacemente sempre contro ogni ingiustizia..
Pino ci insegna una strada sulla quale noi tutti ci siamo presi per mano ..e non lasceremo mai più questo percorso ognuno con le proprie emozioni e le proprie forze..
i gesti ele azioni condivise rimangono dentro di noi..Notte Masciari cari
Anna