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E’ un vero allarme: un sistema di credito della \’ndrangheta alternativo e sempre più lucroso, che si alimenta da un substrato di necessità per le pesanti difficoltà economiche della gente, in particolare degli operatori economici che subiscono i ritardi  nei pagamenti della P. A.  e la rigidità degli istituti di credito.

 “Nell’audizione del 14 maggio in Commissione parlamentare antimafia, il Commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Elisabetta Belgiorno, ha tracciato un bilancio delle attività svolte nel biennio 2012/2013. Nel 2012, a fronte di 93 sedute, sono state esaminate 1.499 domande; nel 2013, in 60 sedute (quindi un numero minore) sono state esaminate 2.319 situazioni e istanze: per estorsione, 573 nel 2012 e 792 nel 2013; per usura, 926 nel 2012 e 1.527 nel 2013( il sole 24ore http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2014/06/11/bilancio-20122013-del-commissario-antiracket-belgiorno-e-lo-strabismo-istituzionale-per-addiopizzo/).”
E’ chiaro che le richieste antiraket e antiusura si sono incrementate e questo fa emergere quanto la ricchezza della ‘ndrangheta sia imponente.
 La riflessione pone in maggiore allarme gli organi istituzionali territoriali che devono essere  adoperati in una verifica costante a livello capillare e devono fornire contemporaneamente sostegno locale alle vittime guidandole ad un  ambito regolamentare. 
Leggi sul credito più flessibili, pratiche burocratiche più rapide e sopratutto maggiore accostamento di fiducia  dei cittadini allo Stato sono ingredienti indispensabili per limitare il fenomeno.
http://www.repubblica.it/cronaca/2014/06/19/news/la_banca_della_ndrangheta_diciassette_arresti_credito_a_tassi_d_usura_a_imprenditori_calabresi_e_lombardi-89387075/?rss 

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