Dalla tonnellata di cocaina sequestrata dalla Guardia di finanza della Spezia e dall\’Agenzia delle dogane il 17 agosto arriva la conferma che Genova e La Spezia sono i porti prediletti dai narcos della Valle del Cauca, in Colombia, che quando non usano i sottomarini per trasportare droga tentano il passaggio verso l\’Europa proprio da Genova. Dove questa mattina, per altro, è stato convalidato l\’arresto di Giordano Cargiolli, toscano di 38 anni ritenuto a capo dell\’organizzazione che ha importato la \’neve\’.
Numerose sono le indagini delle forze dell\’ordine italiane e della Dea americana sui traffici internazionali di cocaina organizzati dal cartello Norte del Valle, a oggi il maggior esportatore di coca dopo la frammentazione dei potenti cartelli di Cali e Medellin. Guidato dai fratelli Luis Enrique e Javier Antonio Calle Serna, detti \’Los Comba\’ che hanno sostituito Diego Leon Montoya Sanchez arrestato nel 2007, il cartello Norte del Valle del Cauca organizza da tempo il traffico di cocaina verso l\’Europa attraverso il porto di Genova.
Già nel 1992 nel porto della Lanterna i carabinieri del Ros sequestrarono un carico di 300 chili di \’neve\’. All\’epoca, tra gli altri, vennero arrestati Jaime Vargas Cardona detto el padrino, Antonio José Quijano e Jario Matamoros Quintana oltre a Javier Alvarez Bustamante (padre di Hernando Gomez, uno degli uomini più influenti del Norte del Valle), tutti colombiani del cartello della Valle del Cauca allora controllata dai narcos di Cali, molti dei quali si sono messi agli ordini del Norte del Valle.
Già 20 anni fa il porto di Genova era prediletto per la posizione strategica nel Mediterraneo. In più è a un passo da Milano e dalle autostrade per Germania, Spagna e Olanda e ha buoni collegamenti aerei con Roma e l\’ Italia del Sud. Col tempo, i sequestri si sono intensificati. Uno dei più importanti venne operato davanti alle coste della Galizia e fu l\’allora magistrato spagnolo Baltasar Garzon a guidare le operazioni che portarono al sequestro di 4 mila chili di coca. Quel carico era destinato a Genova così come il successivo cargo che aveva a bordo più di 5 mila chili di \’neve\’, sequestrato nel febbraio 2009. In quell\’occasione, le tracce portarono al cartello che fa capo a José Manuel Vila Sieira e a suo figlio, Miguel Fuguerinho Vila che manteneva i rapporti con la base italiana dell\’organizzazione.
Le indagini della Distrettuale antimafia genovese, della Direzione nazionale antimafia e degli investigatori sono concentrate sulle relazioni internazionali dei narcos colombiani ma anche sui contatti che i cartelli potrebbero aver mantenuto con la \’ndrangheta calabrese. Storicamente, infatti, il cartello di Cali aveva rapporti d\’affari con le \’ndrine dei Caruana, dei Morabito e dei Pesce e dei Pelle-Vottari (che con i colombiani avevano realizzato una base per lo smistamento della cocaina in un convento nel milanese). Proprio le \’ndrine della Piana hanno raggiunto un accordo per il passaggio e lo smistamento della coca proveniente dalla Colombia nel porto di Gioia Tauro. E in quel porto il container diretto a Genova con la tonnellata di \’neve\’, ha fatto una \’sosta tecnica\’ prima di arrivare a Genova, città dove le \’locali\’ \’ndranghetiste hanno una storia.
tratto da TeleReggioCalabria.it