Durante il convegno “Un Piemonte libero dalle mafie”, promosso dalla Commissione Legalità del Consiglio Regionale Piemonte, è stato lanciato l’ennesimo allarme per l’infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto sociale ed economico della regione.
Il Presidente della Regione, Alberto Cirio, ha asserito che tutti i cittadini, tutti gli amministratori dovrebbero essere testimoni di giustizia… il Procuratore Bombardieri ha ricordato come “per molto tempo il Piemonte abbia sottovalutato le infiltrazioni mafiose sul territorio come per una volontà di tranquillizzarsi”, una realtà che non può più essere nascosta. Insieme all’allarme è stato rivolto ancora una volta l’invito alla denuncia… giustamente. Ma mi chiedo: perché tante persone, tanti imprenditori continuano ad avere paura e non denunciano?
Credo che la paura nasca dalla presenza poco incisiva dello Stato, che promette, ma concretamente non sempre è presente, non dà risposte, non è efficace. Le leggi ci sono, ma a volte sono tra loro contraddittorie, ambigue, poco chiare e di fatto ciò che si percepisce è un vuoto… una mancanza di riscontro nella concretezza della quotidianità, delle difficoltà reali che si trova a dover fronteggiare chi denuncia, costretto ad un forzato isolamento, con una generale mancanza di sensibilità da parte di tutti, anche da parte delle forze dell’ordine.
In quel vuoto istituzionale, fatto di superficialità, incoerenza, indolenza, continua ad insinuarsi e a espandersi la ‘ndrangheta!