«LA CHIESA sente la responsabilità di impegnarsi per sostenere chi soffre a causa del lavoro»
Queste le parole di don Ennio Stamile al convegno annuale al quale è stato invitato Pino Masciari. E il delegato regionale della Caritas Calabria continua
«Il lavoro è parte integrante del bene dell’uomo e se è così ci dobbiamo impegnare in maniera ferma e perseverante non solo a creare le condizioni ideali per cui esso possa nascere, crescere e svilupparsi, ma soprattutto dove è presente esso va difeso, salvaguardato e incentivato»
L\’imprenditore Masciari dunque, invitato dai vescovi calabresi affinchè raccontasse cosa comporta rispettare la propria terra garantendo lavoro a centinaia di famiglie. I media hanno ripreso la sintesi del suo intervento: «La mafia mi chiedeva soldi, i politici pure. Io ho parlato. Ma chi rispetta la sua terra ne viene allontanato».
La Chiesa si interroga sul perchè \”un giovane su tre, tra quelli che lavorano, guadagna in Calabria tra i 400 e i 600 euro, poco meno di quattro su dieci è costretta a vivere con i genitori fino a 35 anni e soprattutto uno su due si trasferirebbe al Nord\”.
Pino Masciari col suo lavoro si è sempre opposto a questa realtà che i calabresi non meritano, per questo con la sua famiglia è stato deportato, per questo è in esilio da 12 anni.
Pino, ancora una volta grazie per la tua puntuale testimonianza.
Sono molto dispiaciuto non essere stato al presente al convegno, ma problemi di salute mi hanno impedito essere presente.
Un abbraccio
Rino
Giuseppe Gatì è Morto!
Mi associo alle parole di Sonia Alfano e di Salvatore Borselino
“Un ragazzo coraggioso,un ragazzo LIBERO”
Lo ricorderemo sempre, a Sgarbi e a tutta la sua casta, che oggi ci sono sempre piu uomini che “DANNO” pur di ripulire il paese dalla loro prersenza.
Adesso Giuseppe, grideremo anche per te, te lo promettiamo, e la nostra rabbia diventerà più forte, più forte di tutto, non riusciranno più a fermarci.
ECCO IL LINCK:
http://www.meetup.com/meetupcesena/it/messages/boards/thread/6209378
Solo un veloce saluto per ricordarvi che continuiamo a seguirvi e siamo orgogliosi di quello che state facendo e di essere tra i vostri amici.
Intanto continuiamo a lavorare per ottenere nuove cittadinanze.
Con affetto,
Guendy, Alby, Edo, Emma, Stefano, Nick, Fede, Carola, Marta, Chiara, Nene, Sara, Giulia, Federica, Gianmaria
ciao Pino…spero tu stia bene…
sai sto facendo un percorso sulla democrazia per essere pronta alla biennale democrazia che si terrà a torino ad aprile…e tra le parole da scegliere per fare un percorso abbiamo scelto lavoro….perchè è ciò che da sicurezza prospettiva per il futuro, ragion d’essere dell’uomo dove può realizzarsi…e mi dispiace che tu non possa più svolgere il lavoro per cui sia nato…sorrido quando mi racconti la storia di quando da piccolo tuo padre ti aveva dimenticato in un cantiere ma tu eri tranquillo perchè quel posto a te era famigliare…e mi dispiace anche perchè con il tuo lavoro davi lavoro a tante latre famiglie e io lo so cosa vuol dire non lavorare nella nostra calabria, è per questo che ormai quasi 20 anni fa io con la mia famiglia siamo venuti qua in Piemonte.
che rabbia….chissà che i miei famigliari non fossero diventati tuoi dipendenti, tanto eravamo molto vicini…
abbraccio forte te e la tua famiglia
con affetto
Angela