Un fiume di cocaina purissima sequestrato e la scoperta che i signori sudamericani della droga hanno aperto una nuova rotta del traffico internazionale di stupefacenti verso l\’Europa.
Un tragitto che non passa più per i porti a nord del continente, ma che si infila dritta nel Mediterrano e arriva in Italia, dove finisce probabilmente tra le mani dei clan della \’ndrangheta che gestiscono il porto calabrese di Gioia Tauro.
E\’ il risultato del maxi sequestro di cocaina eseguito dai carabinieri di Roma che, come ha ricordato il procuratore capo di Roma Giancarlo Capaldo, per quantitativo \”è uno dei sequestri di droga più importanti della storia\”, in Italia e in Europa.
\’Soffiata\’ inglese
Le indagini partono poche settimane fa, quando il \’Soca\’ inglese (Seroius Organised Crime Agency, l\’agenzia britannica che si occupa di crimine organizzato e che ha già collaborato con l\’Italia nel caso Mokbel) segnala alla Direzione centrale servizi antidroga del Ministero dell\’Interno la partenza dal Brasile di un cargo sospetto, specificando che conteneva cocaina probabilmente arrivata dalla Colombia.
La nave mercantile, con bandiera italiana, era partita dal porto di Santos, in Brasile, e sarebbe arrivata a Gioia Tauro senza soste intermedie. \”Erano informazioni molto generiche. Poi sono partite le nostre indagini e abbiamo individuato la nave e, studiando la documentazione di carico e doganale, che si è dimostrata falsa, abbiamo trovato un container \’fantasma\’\”, ha spiegato il comandante del nucleo investigativo di Roma Lorenzo Sabatino.
Rainews24